Primo posto in classifica. Che soddisfazione! Una squadra venuta su dal niente, diciamo sulle ceneri della compagine dello scorso anno, e che – grazie all’opera di Bocchetti e di Novelli, rispettivamente nel ruolo di direttore sportivo ed allenatore – con il passo della formichina, domenica dopo domenica, è arrivata ai vertici della classifica.
Guardate, fin dal primo momento si è capito che quest’anno si è visto giusto nell’allestimento della squadra. Competenza e mestiere certosinamente e saggiamente tracciati sul notes da spendere sul mercato da parte dei tecnici. Bocchetti aveva guardato per prima cosa agli under, gente che conosceva bene e su cui puntare a occhi chiusi. Poi, d’accordo con l’allenatore Novelli aveva plasmato la squadra con calciatori di affidamento, di quelli che difficilmente deludono perché hanno qualità e devono accompagnare con il loro mestiere il processo di crescita della squadra nel suo insieme. Sono così arrivate fin dall’inizio buone prestazioni complessive suffragate anche da risultati positivi e incoraggianti. Poi ci sono state battute a vuoto contro squadre importanti come Heraclea e Andria. Sconfitte peraltro evitabilissime, arrivate sul filo del rasoio; mai sconfitte nette e inequivocabili.
Adesso, dopo un filotto di dieci risultati utili consecutivi, è arrivato il giusto premio per questi ragazzi che hanno conquistato la prima posizione in classifica. Pagani sportiva, domenica sera, dopo i risultati arrivati dagli altri campi, non è esplosa per la gioia; la compostezza l’ha fatta da padrona, nessuno capogiro per essere arrivati in alto, con la leggerezza e la “nonchalance” tipiche di una piazza abituata a frequentare le zone alte della classifica.
Allora c’è da chiedersi, e non può essere diversamente: adesso che facciamo, ammettiamo di essere pronti per il gran salto, o preferiamo lasciare tutto al caso senza toccare minimamente la composizione dell’inquadratura?
Non scopriamo l’acqua calda quando diciamo che la squadra, così com’è, ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per mirare a grossi traguardi; ma ha anche fatto capire che per fare ancora meglio avrebbe bisogno di concretizzare con maggiore continuità le azioni che propone in zona gol. Le solite voci di dentro fanno trapelare che l’allenatore Novelli, in prospettiva futura, preferirebbe lasciare la rosa così com’è, convinto di poter ancora migliorare il rendimento della squadra solo con il lavoro. Lo capiamo: al momento la squadra lavora senza pressioni nella consapevolezza di non aver niente da perdere e tutto da guadagnare. Quindi può lavorare in tutta tranquillità senza l’assillo della vittoria a tutti i costi. Ma ci chiediamo, così come se lo chiedono in tanti, basterà il solo lavoro per arrivare con maggiore continuità e prolificità in zona gol? O c’è bisogno, invece, di qualche innesto mirato in avanti di un elemento in grado di assicurare maggiore penetrabilità alla squadra? Gli esperti, quando si parla di attaccanti con il vizio del gol, fanno riferimento al tipico calciatore in grado di interpretare la figura di capolinea del gol, stereotipo che meglio inquadra la figura del goleador. Oggi, con una prima posizione da difendere, fossi il responsabile della società, qualche dubbio sul prosieguo del campionato, in tema di obiettivi da raggiungere, lo avrei. E penserei a un giocatore in grado di interpretare il delicato ruolo di “capolinea del gol”. Non si trovano facilmente. Ma ci sono.
(foto Paganese calcio)
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