L’inizio è più che buono, al di là del risultato di vittoria conseguito contro una delle migliori squadre del girone, guidata da quel vecchio marpione di Fabio De Sanzo che a Pagani – nonostante siano trascorsi parecchi anni – nessuno mai ha dimenticato.
Una vittoria così bella, un inizio scoppiettante, quasi garibaldino, nessuno se lo sarebbe mai sognato. Certo si sapeva che la Paganese era stata affidata in buone mani, a partire da Antonio Bocchetti, nuovo direttore sportivo, per finire all’allenatore Raffaele Novelli, altro ex di buona memoria. Ma tutto – in giro, negli ambienti sportivi – sembrava così fumoso, aleatorio, anche così misterioso, con nomi di calciatori ingaggiati, che dicevano e non dicevano, per la maggior parte provenienti da campionati esteri. Insomma lo scetticismo era l’invitato speciale alla prima vera e propria prova del fuoco in terra di Puglia contro una squadra, il Nardò, che da anni sembra essere sempre sul punto di spiccare il volo per una serie superiore.
Non ci crederete, voi che non avete avuto la possibilità di vedere la partita sul campo o in televisione, ma la Paganese è stata a dir poco sfrontata e sbarazzina fin dal primo minuto di gioco, denotando un comportamento che lascia ben sperare per il futuro, soprattutto perché la squadra ha giocato in scioltezza, senza particolari vincoli tattici e – cosa più unica che rara – con due azioni in profondità ha segnato pure due gol di ottima fattura. Cosa da far stropicciare gli occhi: sogno o son desto?
Del rendimento dei singoli ho già detto tutto quello che c’era bisogno di dire con il pagellone stilato subito dopo la gara. Potrebbe anche bastare. C’è da aggiungere però in linea generale, che la squadra ha dato dimostrazione di compattezza in quanto etimologicamente ha dimostrato di poter dire la sua parola come complesso ben disposto in campo. Voglio ancora dire che, mentre nella fase di attacco ha saputo sfruttare le capacità tecniche di elementi bravi nel fraseggio corto come Mancino e Lombari, così ha anche sfruttato la velocità e l’estro di Costanzo che ha messo in crisi la solidità difensiva dei pugliesi.
Dunque, inizio più che promettente per Novelli e compagni e tre punti preziosi conquistati contro una delle squadre meglio attrezzate per il salto di categoria. Sappiamo tutti che il calcio non viene interpretato mai allo stesso modo e che ogni partita fa storia a sé, ma è anche vero che chi ben comincia autorizza anche a sperare in un buon prosieguo del campionato. Si sa anche che le partite non sono mai interpretate allo stesso modo e che bisogna sempre fare i conti con l’avversario di turno, domenica dopo domenica.
Domenica prossima, ad esempio, al “Marcello Torre” sarà di scena l’Heraclea, compagine di Candela, attrezzata senza risparmio alcuno per disputare un campionato di vertice e verosimilmente gli azzurrostellati saranno chiamati a un gara in cui dovranno prendere l’iniziativa del gioco. Ovvio quindi che Novelli dovrà preparare un piano per scardinare il prevedibile schieramento difensivo degli avversari che – statene certi – non si arroccheranno a difesa della loro porta ma saranno pronti a ripartire una volta in possesso di palla. Valuteremo, probabilmente, proprio domenica le potenzialità degli azzurro-stellati in una situazione tattica diversa da quella di Nardò. Le potenzialità, per la verità, sembra che ci siano tutte, senza contare che quest’anno la squadra parte con alcune certezze difensive composte da under di indiscusso valore. Onore e merito per questo ad Antonio Bocchetti, vero scopritore di talenti.
No Comment! Be the first one.