Ci sono figure che sono la storia di una società di calcio e che non saranno mai dimenticate per quello che fanno per lo sport cittadino, più in particolare nel calcio.
Non tutti conoscono la storia di Aniello (Nello) Calabrese. Notaio emerito, avrebbe una lunga storia da raccontare che nasce nella notte dei tempi; da quando militava nelle file dei giovani calciatori che costituivano nel loro insieme la famiglia Paganese. Da ragazzo, giovane promettente, Nello era attaccante di fascia destra e si faceva valere perché riusciva a saltare l’uomo con una certa disinvoltura grazie a un bagaglio di classe non comune per la sua età. Stiamo parlando degli anni Sessanta, quando la Paganese di don Antonio Valese e di Nicolino D’Alessio si esibiva al campo “Del Forno”, un terreno caratterizzato dal lapillo del Vesuvio diventato, come per miracolo, erboso grazie alle cure dell’indimenticato “tuttofare” Raffaele Francavilla.
Negli anni a seguire, dopo aver appeso le scarpette al classico chiodo, Nello Calabrese, che ha sempre avuto nel sangue l’identità di paganese autentico, cultore di tradizioni mai tradite, nel mentre proseguiva gli studi che lo avrebbero portato alla professione di notaio, si improvvisò pure commentatore radiofonico e con il suo microfono prese a intervistare a fine gara i protagonisti della sua squadra del cuore, manco dirlo della Paganese. Nella foto che pubblichiamo, siamo a cavallo tra gli anni Settanta/Ottanta, lo troviamo mentre intervista il professore Mica, fidato collaboratore atletico di Gennaro Rambone proprio nell’anno in cui la Paganese se la giocava testa a testa con il Bari.
Adesso passiamo pure ai record. Se Dino Malet in quella annata, a diciotto anni, figura come il presidente più giovane d’Italia, Nello Calabrese è di certo il dirigente più longevo della storia della Paganese e, possiamo dirlo, ininterrottamente dagli anni Ottanta a oggi figura sempre nell’organico societario. Per lui il tempo non si è mai fermato; altri dirigenti hanno avuto i loro momenti di notorietà ma poi – per motivi diversi – hanno lasciato. Lui, il notaio, è stato sempre presente, fiancheggiando Marcello Torre, Attilio De Pascale, Dino Malet, Vincenzo Cascone ed Enzo De Risi nella conduzione della società. Successivamente, nell’epoca Trapani, ha sentito ancora più forte il richiamo della maglia azzurrostellata e nei momenti del bisogno, quando c’era la necessità di avere un suo conforto non solo professionale ma anche di partecipazione diretta ha operato in proprio con operazioni di fideiussioni e garanzie.
Oggi, con un’operazione in grande stile, il nuovo “patron” della società Nicola Cardillo, fiancheggiato dal giovane Tommaso Fezza, si appresta a dare nuova linfa alla Paganese calcio. Accanto a loro, in prima fila, come sempre, Nello Calabrese, presenza costante e discreta, un notaio dal cuore azzurro buono per tutte le stagioni.
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