Stavolta non sono bastati alla Paganese i soliti ultimi minuti della gara per venire a capo del risultato pieno. Il Ferrandina, con le buone e con le cattive, è riuscito a mantenere inviolata la propria porta e alla fine l’ambiente sportivo locale ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco imprecando però per i due punti persi per strada che – in caso di vittoria – avrebbero potuto comportare il raggiungimento del primo posto in classifica. Poteva essere, ma non è stato; ma il passo della formichina comunque è stato fatto se il Fasano è a un solo punto.
Così vanno le cose del calcio, facciamocene una ragione. Inutile cercare colpevoli per una vittoria non arrivata come nelle aspettative più rosee. E soprattutto cerchiamo di capire che non sempre i valori tecnici riescono a prevalere. L’importante, per una squadra come la Paganese che non ha fatto mai il passo più lungo della gamba, è che riesca a tenere il ritmo delle migliori. Il che suona a onore e merito per una società che sta attuando il programma tracciato a inizio campionato. Poi può capitare che non si riesca a venire a capo di qualche partita, ma questo fa parte del gioco perché nel calcio non è detto che debba vincere sempre la squadra ritenuta sulla carta più forte. Certo, il discorso potrebbe anche cambiare, in prospettiva futura, se dovesse individuata la possibilità di arricchire la rosa della squadra con un paio di acquisti azzeccati. Ma questa è un’altra storia e per il momento non ci riguarda. Il pareggio interno conseguito contro il Ferrandina deve essere inteso solo come un mezzo passo falso, non altro. La squadra, ancorché modificata nelle ultime esibizioni, mostra una buona tenuta complessiva e di certo continuerà a sorprenderci positivamente.
Per il momento andiamo a dare uno sguardo al solito pagellone stilato a fine partita, cominciando con l’allenatore Novelli.
Allenatore Novelli – Premia il giovane Gatto, autore del gol di domenica scorsa, e lo schiera a destra della difesa. La mossa è comprensibile ma interviene un infortunio all’esterno destro dello schieramento Pierdomenico a complicare le cose in quanto il calciatore è costretto a lasciare il campo dopo meno di un quarto d’ora. Come ovviare? Under per under viene chiamato in campo Di Biagio perché non è possibile schierare Lombardi, naturale sostituto. Ci saremmo aspettati nel corso della gara un doppio cambio per equilibrare lo schieramento e per dare maggiore peso offensivo alla fascia destra. Ma l’allenatore evidentemente ha ritenuto di poter andare avanti con la catena di destra formata da Di Biagio e Gatto.
Gallo – Poco lavoro per lui ma grande tempismo e sicurezza per il suo modo di interpretare il ruolo in modo moderno.
Gatto – Gioca inizialmente da terzino destro e lo fa con buon discernimento. Dopo l’uscita per infortunio di Pierdomenico avanza il suo raggio di azione lasciando i compiti difensivi a Di Biagio.
(dal 42’ st Giordano) – Poco in campo per una corretta valutazione.
Figueras – S’intende a occhi chiusi con De Nova e non sbaglia un solo intervento nel ruolo di centrale difensivo.
De Nova – Sempre sicuro e autoritario, non dà mai cenni di cedimento anche quando viene sollecitato dalle iniziative offensive degli avversari. Cerca anche di partecipare all’assalto finale alla porta del Ferrandina.
Piga – Se possibile, sarebbe da copertina per il modo moderno con cui interpreta il ruolo di esterno di sinistra. È autore di inserimenti sistematici che lo porta ad essere uno degli atleti più in forma del momento.
Labriola – Si esalta nella seconda parte della gara, quando la partita assume gli aspetti agonistici a lui più congeniali. Non è molto fortunato nei tiri dalla distanza che dovrebbe essere una sua specialità.
Pierce – Gioca la solita gara da calciatore di posizione nella zona centrale del campo. Sicuro e autoritario non smarrisce mai il senso di regia per cui è particolarmente portato.
Mancino – Trova difficoltà a far valere le sue doti tecniche perché è sottoposto a marcature asfissianti nella sua zona di influenza. Alla squadra in questo caso viene a mancare la genialità delle sue giocate.
(dal 25’ st Negro) – Si dà da fare e ingaggia duelli furiosi con i difensori avversari. Ma ha poco tempo per dimostrare le sue doti.
Pierdomenico – Si infortuna dopo pochi minuti di gioco ed è costretto ad uscire dal campo anzitempo.
(dal 14’ pt Di Biagio) – Entra a freddo e si scambia di ruolo con Gatto. Prestazione di buon livello ma senza acuti.
Arganaraz – Non riesce a scrollarsi di dosso una marcatura asfissiante. Prova anche a svariare su tutto il fronte offensivo con poca fortuna. Nel secondo tempo colpisce in pieno la traversa di testa su cross di Di Biagio.
Costanzo – Dimostra subito di essere in giornata di grazia e funziona per bene la catena di sinistra formata con Piga. È autore anche di buoni cross che tuttavia si infrangono nelle maglie di una munitissima difesa avversaria. Esce solo perché esausto per il gran lavoro svolto sulla fascia laterale sinistra dell’attacco.
(dal 25’ st El Haddadi) – Porta una certa vivacità all’attacco ma non incide come nelle intenzioni del tecnico.
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