Perché ci piace il calcio? Perché è sempre più strano e imprevedibile. Su un terreno al limite della praticabilità, Paganese e Virtus Francavilla hanno dato vita a un incontro il cui esito ha sempre tenuto con il fiato sospeso gli spettatori. Alla fine, le due squadre hanno pareggiato e si può dire che entrambe abbiano da lamentare qualcosa perché hanno avuto entrambe la possibilità di portare a casa l’intera posta in palio. La Virtus ha avuto un dominio territoriale pressoché costante per buona parte del primo tempo e probabilmente la sua prova sarebbe risultata vittoriosa se non avesse trovato sul suo cammino il giovane Gallo che si è superato per tre volte di seguito in bravura. Ma il portiere fa parte della squadra ed è suo compito precipuo parare. La Paganese, dal canto suo, costretta per buona parte della gara sulla difensiva, ha saputo trovare il momento per colpire gli avversari con un’azione corale che ha trovato Costanzo pronto a esplodere il suo destro e a insaccare di precisione. Poi, ironia della sorte, qualche minuto dopo la Paganese ancora con un’azione ben congegnata e ficcante avrebbe potuto raddoppiare e forse mettere la parola fine alla gara ma ha steccato clamorosamente con Labriola solo davanti alla porta avversaria. Finito? Manco per niente. Gol mancato, gol subìto; la dura legge del calcio colpisce ancora. E gli azzurrostellati sono stati colpiti nel momento migliore della loro partita.
Che devo dire ancora? Buon pareggio per la squadra azzurrostellata in un campionato che ancora non ha delineato una squadra regina. Passo a una valutazione dei singoli, come di consueto, allenatore compreso
Allenatore Novelli – Presenta l’identica formazione di domenica scorsa e qui non ci piove (si fa per dire, vista quanta acqua é caduta sul “Marcello Torre”!) . Ma la Virtus Francavilla ha una struttura di squadra che le consente di poter imporre il proprio gioco. Novelli probabilmente lo sa e cerca di affrontarla puntando molto sulla impenetrabilità della sua difesa e sulla possibilità di sorprendere gli avversari con un gioco veloce, con ripartenze brucianti che però le condizioni del campo non consentono. In proposito, forse sarà anche il caso di studiare qualche mossa tattica diversa quando si incontrano squadre scorbutiche
Gallo – Si erge a protagonista nel primo tempo quando riesce a sventare tre nitide palle gol degli avversari. Prova ancora a tenere inviolata la sua rete con un altro intervento plastico nella ripresa, ma nulla può sul tiro a incrociare di Carretta che porta al pareggio. Si gioca la palma del migliore in campo con Costanzo.
Di Biagio – Ha il suo da fare sulla fascia destra della difesa e soprattutto nella prima fase della gara deve giocare con il freno a mano tirato. Prova ad avanzare nella ripresa e lo fa con buon discernimento soprattutto dopo l’uscita dalla scena di Lombardi.
De Nova – Deve dare fondo a tutto il suo mestiere per tenere in piedi una difesa che subisce molto l’intraprendenza dell’attacco pugliese. Gli tocca montare la guardia a Carretta quando svaria nella sua zona di influenza e lo fa sempre con tempismo e senso di posizione.
Isufi – Deve controllare Sosa, un cliente assai difficile, punta di diamante della Virtus, e se la cava con buona sicurezza come un veterano. Trova sempre il tempo giusto per intervenire nei momenti cruciali della partita con interventi risolutivi.
Giordano – Dalle sue parti gli avversari provano a sfondare con manovre veloci e avvolgenti. Ma lui non si scompone mai e quando gli riesce prova anche venire avanti per proporre cross interessanti, cosa che fa puntualmente nel secondo tempo quando la squadra comincia a girare come nelle intenzioni di Novelli.
Mancino – Gira come nelle giornate migliori e dimostra di saper dialogare con i compagni per proporsi in avanti. Su un terreno assai pesante a causa della pioggia incessante, mostra di saper fungere da collante tra centrocampo e attacco soprattutto nella seconda parte della gara, quando si tratta di ripartire per cercare di mettere in crisi la forte difesa avversaria.
Pierce – È costretto assai spesso a dare il meglio di sé sulla difensiva, come filtro nella zona centrale del campo, a causa della pressione esercitata dagli avversari per buona parte del primo tempo. Migliora di rendimento nella ripresa quando la squadra intuisce di dover prendere d’infilata gli avversari apparsi boriosi e troppo sicuri di sé.
Labriola – Comincia al piccolo trotto e cerca di limitare l’azione degli avversari che tentano in tutti i modi di imporre il loro gioco. Non è per niente la sua giornata migliore perché in una delle due rare apparizioni in avanti ha sui piedi il pallone del due a zero e lo calcia malamente.
Lombardi – È meno dirompente del solito, frenato probabilmente dal terreno fangoso e pesante che non gli è congeniale. Alla squadra mancano le sue belle giocate in profondità, ma bisogna anche dire che gli avversari avevano preparato soprattutto per lui un ossessivo raddoppio di marcature.
(dall’81’ De Feo) – Conferisce sostanza al gioco di centrocampo riuscendo a farsi valere nel poco tempo che gli è stato riservato.
Arganaraz – Trova difficoltà a farsi vedere in avanti e a dialogare con i compagni che spesso sono costretti sulla difensiva per motivi tattici. Da elemento tecnico e di buona classe individuale prova spesso a svincolarsi da una marcatura asfissiante ma viene sempre anticipato fisicamente e messo in condizione di non nuocere.
(dal 62’ Negro) – Entra e dimostra di poter essere utile alla squadra in chiave tattica. Non disdegna il contatto fisico degli avversari e dialoga bene in avanti con i compagni di reparto. Potrà mostrarsi utile nel prosieguo del campionato
Costanzo – Si gioca la palma del migliore in campo con il portiere Gallo. Mette in mostra tutta una serie di finte e di inserimenti in avanti che mettono in crisi gli avversari. Poi li stordisce con un gol da cineteca, meritevole di copertina del giorno.
(dal 71’ El Haddadi) – Entra al posto di un esausto Costanzo e stavolta si fa apprezzare per l’autorevolezza con cui va a prendere posto nello scacchiere offensivo della squadra.
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