La voglia di riscatto della Paganese, dopo due sconfitte di fila, l’ha fatta da padrona nell’incontro serale con l’Acerrana. La vittoria, a dire il vero, non è stata mai in discussione anche se in questo tipo di partite non si è mai sicuri di niente quando il risultato non viene consolidato. Purtroppo, se nel corso di una gara vibrante e dai buoni contenuti anche tecnici, non si riesce a raddoppiare o a triplicare un vantaggio apparso sempre a portata di mano, c’è sempre il rischio che gli avversari riescano di riffe o di raffa a cogliere nel segno e di rimettere tutto in discussione.
La partita è stata bella e ha riservato emozioni a non finire, specie nel primo tempo, quando la Paganese ha giostrato in lungo e in largo dando insperati segnali di presenza e di intesa. In linea tecnica, le variazioni apportate da Novelli prevedevano l’inserimento di Giordano sulla linea dei terzini d’ala per restituire De Nova alla sua precipua funzione di centrale difensivo e l’inserimento dell’argentino Arganaraz al centro dell’attacco al posto di Odianose. I due inserimenti hanno riequilibrato il quadro tattico e, come vi dirò nelle valutazioni dei singoli calciatori, hanno portato subito i benefici sperati. In particolare Novelli ha inteso modificare l’assetto tattico in avanti schierando un giocatore di movimento al centro dell’attacco che non desse precisi riferimenti ai difensori avversari. E, per la verità, la posizione di Arganaraz, elemento di buona tecnica individuale e di grande movimento, ha scombussolato i piani degli avversari che probabilmente si aspettavano di dover controllare una prima punta ben dotata fisicamente. Invece la mossa di schierare un centravanti di movimento, agile e scattante al tempo stesso, li ha in in un certo qual senso disorientati.
Il primo tempo è quello che ha avuto tutti i crismi dell’irresistibllità da parte degli azzurro-stellati che hanno dominato la gara in lungo e in largo. Una frazione di gioco che ha fatto sgranare gli occhi per quello che la squadra è riuscita a produrre in fatto di continuità e intensità di gioco. Certo, non è che da un momento all’altro ci si poteva aspettare che sparissero d’un solo colpo tutti i problemi soprattutto in fase realizzativa, ma va detto subito che la squadra non aveva mai prodotto, in questo primo scorcio di campionato, tante occasioni da rete come quelle avute soprattutto nella spettacolare prima parte della gara. Che poi queste benedette occasioni non siano state sistematicamente sfruttate, questo è un altro discorso. Va detto anche, a onor del vero, che l’Acerrana ha giocato la gara a viso aperto senza particolari tattiche ostruzionistiche, cosa che non capita in tutte le partite. Ma è il momento di passare alla solita prestazioni dei singoli.
Allenatore Novelli – Ha indovinato tutte le mosse di ordine tattico che gli si richiedevano per cercare di migliorare il rendimento complessivo della squadra. Ha inoltre effettuato le giuste sostituzioni nel momento in cui ha intuito che qualche atleta non riusciva più a dare il meglio di se stesso nei momenti critici della gara.
Gallo – Il suo rendimento migliora partita dopo partita. Una sua uscita su un pallone vagante in area nel primo tempo ha lasciato qualche perplessità ma si è poi rifatto abbondantemente tra i pali deviando un paio di tiri molto insidiosi.
Di Biagio – Schierato come terzino d’ala a destra nello schieramento, si conferma punto di forza della difesa. Prova più che positiva per lui in tutta la durata della gara.
De Nova – È di certo, fino a questo momento, uno degli acquisti più indovinati. Conferisce tranquillità a tutto il reparto dall’alto della sua forte personalità e stazza fisica. Il suo rendimento risulta alto per padronanza di ruolo.
Isufi – Per questo ragazzo i complimenti si sprecano. Riesce a giocare con la calma e la sicurezza di un veterano in ogni fase della gara. Riesce anche a uscire palla al piede quando le condizioni tattiche glielo consentono.
Giordano – Ecco un altro under che per tanti è una vera sorpresa. Si piazza a sinistra dello schieramento, in funzione di terzino vecchio stampo, e riesce anche a distendersi in avanti sulla fascia di sua competenza. A questo punto, può solo migliorare perché ha tutte le doti che il suo ruolo richiede.
Pierce – Migliora il suo rendimento partita dopo partita. Il suo raggio d’azione non ha confini. Gioca di posizione quando si tratta di amministrare il gioco, ma riesce anche a entrare nel meccanismo difensivo come filtro davanti alla difesa quando ce n’è bisogno.
Labriola – Segna il gol che decide la partita e tenta più di una volta anche di arrivare al raddoppio con tiri che hanno scarsa fortuna. È meno frenetico del solito e riesce a dialogare con alterna fortuna con Mancino e Lombardi dalla trequarti in avanti.
(dal 48’ st Pierdomenico) – Pochissimo in campo.
Mancino – Contro l’Acerrana si è rivisto il giocatore che riesce a incidere tecnicamente sull’andamento di una gara. Mette lo zampino, come nelle sue giornate migliori, su tutto il fronte d’attacco e parla la stessa lingua di Arganaraz in linea tecnica.
(dal 38’ st De Feo) – Solo uno spezzone per lui per fare rifiatare Mancino.
Lombardi – Comincia alla grande sulla fascia destra e si propone in avanti alla sua maniera producendo occasioni da rete a ripetizione. Affonda la sua azione e mette in crisi l’apparato difensivo locale. Viene anche ammonito per simulazione per avere chiesto in calcio di rigore apparso regolare. Cala alla distanza ma è elemento di cui la squadra ha bisogno.
(dal 13 st El Haddadi) – Riesce a entrare subito in partita e produce due spunti di alta scuola nel momento in cui le squadre appaiono stanche. È elemento di buona tecnica e sarà sicuramente determinante nel corso del campionato.
Arganaraz – L’inizio è più che promettente. Gioca di astuzia e di movimento denotando anche buona predisposizione in zona gol. È importante che riesca a dialogare sul piano tecnico con i compagni di reparto. Prova più che positiva.
(dal 26’ st Negro) – Entra al posto di un esausto Arganaraz e va a riempire la casella del centravanti classico. Ovviamente deve trovare l’intesa con i compagni. Ma le premesse per fare bene ci sono tutte.
Costanzo – Si fa valere in avanti sulla fascia sinistra con grande vivacità. Riesce a dare profondità alle sue manovre avvolgenti e si ritrova anche spesso in zona gol. Può fare ancora di più perché le sue qualità lo pretendono.
(dal 37’ st Gatto) – Poco in campo per una corretta valutazione.
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