Il risultato stavolta – a dire il vero – fa a pugni con la fotografia dell’intero incontro. Ma il calcio riserva sempre mille sorprese e quindi non bisogna scandalizzarsi affatto se la Paganese, dopo aver dominato territorialmente per tutta la durata della partita, senza riuscire a cavare un ragno dal buco, se ne esce con le mani in mano e con il rammarico di aver fallito proprio sul filo di lana la possibilità di giocarsi i play off.
Sappiamo tutti che in questa categoria vince solo la prima in classifica; ma che volete, nonostante che gli attuali play off non garantiscano un bel niente, il fascino di una finale tra le prime della classe affascina sempre. Sarà per il prossimo anno, probabilmente, se l’attuale dirigenza che fa capo al patron Cardillo riuscirà a risolvere una volta per sempre il contenzioso con l’erario che l’attuale staff societario ha ereditato dal passato. È chiaro quindi che, per prima cosa, dopo aver chiuso una stagione altalenante ma che ha rispettato i canoni fissati a inizio campionato, ci sarà bisogno di capire come ci si muoverà nel futuro più prossimo.
Passiamo alla valutazione dei protagonisti di oggi.
Allenatore Raffaele Esposito – Ha presentato, pur essendo squalificato, quella che ritiene essere la migliore formazione del momento. Qualche perplessità si è avuta sullo schieramento tardivo di Ferreira, ma bisogna anche considerare che il calciatore ha dovuto convivere per parecchio tempo con problemi muscolari e che quindi non era nelle migliori condizioni. Per il resto il tecnico ha avuto ragione soprattutto con Galizia, un under con i fiocchi.
Spurio – Primo e secondo tempo da disoccupato, ma incassa il gol di rapina da parte dei sassaresi dopo una inspiegabile. incomprensione difensiva con il pallone che danza sulla linea di porta prima di entrare.
Galizia – Prestazione difensiva senza sbavature vista l’inconsistenza dell’attacco sardo. Compie per intero il suo dovere di centrale di destra nella difesa schierata a tre.
Esposito – Si limita all’essenziale e non approfitta del fatto che gli viene concessa tanta libertà in difesa. Viene poi sostituito da Zugaro nella ripresa.
(dal 66’ Zugaro) – Riesce a dare maggiore sprint nella fase di appoggio alla manovra una volta schierato a tre sulla sinistra.
Dicorato – Prestazione di buon livello, come in altre occasioni. Nella ripresa, torna centrale di difesa dopo l’uscita di Esposito.
Malvestuto – Non riesce mai a spingere con autorevolezza sulla fascia destra di competenza, come sarebbe auspicabile. È anche sfortunato quando colpisce la traversa a dieci minuti dalla fine.
Bucolo – Dimostra di essere in giornata di grazia e la manovra della squadra si sviluppa con suoi lanci di precisione che vengono mal sfruttati in area avversaria.
De Feo F. – Lavora sodo come al solito in posizione di centrocampista di movimento ma non riesce a liberarsi in zona gol.
(dal 55’ Ferreira) – Entra e segna dopo cinque minuti il gol che rimette in gioco il risultato. Il suo tiro non perdona e termina all’incrocio dei pali. Una vera preziosità in una partita piuttosto piatta che rivaluta la prestazione del brasiliano.
Fierro – A differenza di altre esibizioni, spinge molto poco sulla fascia sinistra del suo schieramento e non sempre con precisione.
Mancino – Comincia al piccolo trotto e non riesce a ritagliarsi lo spazio giusto per le sue giocate di buona scuola. Prende maggiormente quota nella ripresa, quando si sposta nel vivo della manovra di centrocampo.
De Feo G. – È quello che cerca con più insistenza la via della rete soprattutto nella prima frazione di gioco. Nella ripresa, stremato, accusa un colpo che gli impedisce il solito movimento su tutto il fronte di attacco.
D’Angelo – Ci mette tutta la buona volontà nella speranza di riuscire a sfondare la porta avversaria. Si divora però due gol che sembravano fatti. Ancora più grave l’errore su calcio di rigore all’87’ calciato alla destra del portiere che intuisce e para.
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